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Pance vuote e Pance piene, Pane nero e Pane bianco.

Fino agli inizi del '900 esisteva una grande contrapposizione di natura alimentare, sociale, culturale tra ceti popolari 'mangiatori di pane nero' e ceti benestanti 'mangiatori di pane bianco' o ancora tra 'mangiatori di erbe' e 'mangiatori di carne'.

Il proverbio "chi ha mangia e chi no si pulisce i denti" - Cu avi mangia e cu no s'annetta i denti - è frutto della coscienza della disuguaglianza di condizione sociale ed economica da parte del contadino. Molti altri proverbi o "detti" sono nati dalla filosofia dell'accontentarsi, della rassegnazione alla miseria ed alla fame: "Cu non poti mangiari a carni si mbivi u brodu".

Nella mentalità contadina della Calabria antica la "grassezza" era simbolo di forza e di bellezza.

I ceti popolari rifiutavano la "magrezza", per desiderio di fuggire dalla povertà, e sognavano la "grassezza".

C'era chi si nutriva di un solo pezzo di "pane asciutto" al giorno, di una manciata di fichi secchi e chi accompagnava al pane un pezzo di formaggio odi salame o di olive conservate in salamoia o di cipolla.

La cucina dei benestanti impiegava prodotti freschi, come segno di lusso e privilegio; quella dei poveri usava cibi conservati, modificati nel sapore.

Una ricca pluralità di cibo in preparazioni plurali. Il Pane occupava  la maggior parte dell'alimentazione della popolazione. Il Pane dei contadini era pane nero, il pane bianco di grano era privilegio alimentare delle classi benestanti, al pari della carne considerata un lusso.

Alla base del regime alimentare popolare  c'erano alimenti vegetali; il consumo di carne era scarso, come quello delle uova e dei latticini. La carne che si consumava maggiormente era quella di maiale, spesso in insaccati, durante i giorni delle grandi festività.

Per tanti secoli la storia alimentare della Calabria ha avuto profonde implicazioni sociali e socioeconomiche, culminanti nel contrasto tra città e campagna, tra borghi e marine.

E' fuori dubbio che la gerarchia sociale era riflessa in quella alimentare, sia dei consumi, sia della qualità dei prodotti, cosi da influenzare in maniera diretta le tecniche della cucina e la preparazione dei cibi.

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