Perché  si utilizzano i Conservanti, nitriti e nitrati, nei Salumi?

A girare nella norcineria "facile" tanti vogliano farci credere che ci sono ingredienti necessari per la conservazione dei salumi, sostenendo che l'uso dei conservanti previene la formazione della carica batterica e quindi il temuto botulino, minaccia per la salute..

Noi crediamo che le motivazioni reali siano  altre. I Conservanti  consentono ai trasformatori di  salumi di lavorare  la carne proveniente da allevamenti intensivi, spesso al di fuori da elevati livelli di cura del suino,  in un prodotto commercializzabile. 

L' “allevamento intensivo”:  produrre carne di bassa qualità, con alto contenuto d’acqua e con residui provenienti da una condizione di vita e dall'alimentazione, non controllata per la vita dell'animale e per il consumatore finale, ma spinta alla performance del peso velocemente

In italia la produzione in allevamento di suini è dedicata in modo nettamente prevalente all'impiego nella produzione dei prosciutti e per il canale distributivo della macellerie, pertanto abbiamo  la certezza che le carni usate per la trasformazione siano una parte residuale  delle strutture commerciali: tutto ciò che non viene commercializzato come carne fresca velocemente,  viene  poi normalmente impegato” per produrre hamburger o salumi. Cosi entrano in gioco i conservanti che consentono appunto di utilizzare questi tagli non qualificabili come ottenuti per la produzione in salumi e  che altrimenti non sarebbero commercializzabili, al fine di massimizzare i profitti.

Ecco produrre l'alimento pensando ai profitti in maniera prevalente, comporta certamente una forte disattenzione al consumatore ed alla sua salute e senza il rispetto dell'animale.

Quindi  a cosa servono  e perchè li utilizzano i Conservanti (Nitriti e Nitrati)?
1)  A impiegare  carne di qualità non elevata e comunque non proveniente da allevamenti dedicati alla crescita di suini per la trasformazione in salumi;
2)  Ad avere una maggiore ritenzione di acqua nei salumi
3) A forzare la stagionatura dei salumi in tempi più brevi

4) A dare un (rosso) colore invitante al prodotto, anche se di bassa qualità.

 Come una volta, in realtà come si deve fare!

Il salame insaccato è a macinatura con cura da coltello, che si caratterizza per l'assoluta genuinità che deriva dalla speciale lavorazione durante la quale non vengono aggiunti e utilizzati conservanti di alcun tipo.

Può essere definito, a tutti gli effetti, un prodotto assolutamente naturale, che solo cosi si distingue per la bontà pregiata che dona al palato e per la sua altissima qualità organolettica, che ne fa un "salume emozionale".

La sua lavorazione  di qualità inizia dalla  accurata selezione di suini provenienti esclusivamente da allevamenti della zona, meglio in biologico, di accrescimento accurato fino alla giusta taglia cosiddetta Pesante, (in Calabria per quelli scelti da Salamaria Calabra, una Taglia XSQ, eXtra Suino Quieto)  la cui carne viene tagliata prima di essere aromatizzata con sale e un mix di spezie che ne arricchiscono il sapore.

Dopo l'asciugatura, il salame viene fatto stagionare nel microclima naturale delle nostre sale di stagionatura secondo una tempistica adeguata, non meno di 40 giorni per la salsiccia, comunque  adeguata e ottimale per ottenere un risultato finale di vera eccellenza.

E' una volta tagliato,  che le sue fette si propongono con la loro morbidezza sprigionando una fragranza molto invitante e possono essere gustate per gli antipasti, per valorizzare le portate di un pasto da meditazione o di convivio, insieme con una fetta di pane fragrante e di qualità per fare uno spuntino, sano, prelibato e goloso.

• SENZA GLUTINE
• SENZA LATTE E/O DERIVATI
• SENZA CONSERVANTI
• NO OGM
• MACINATURA O TAGLIO CON CURA
• STAGIONATURA OTTIMALE:.

*giuseppe panarello